Altrimenti definito binge eating, il disturbo da alimentazione incontrollata riguarda la nutrizione, per cui l’atto del mangiare è caratterizzato da abbuffate (come anche nella bulimia) a cui non fanno seguito però pratiche di compensazione (vomito autoindotto).

Chi ne soffre è spesso obeso o in forte sovrappeso (come nella Dipendenza da cibo) e manifesta sintomi depressivi a causa di questa condizione e, al di là del disagio psichico, corre il rischio di incappare in malattie cardiovascolari ed altre complicazioni specifiche (problemi metabolici).

L’origine del disturbo (come avviene anche nel caso dell’anoressia e della bulimia) è complessa, legata ad una predisposizione genetica, a cui si aggiungono altre variabili: alterazioni ormonali o del sonno, o ancora situazioni personali, ambientali e sociali sfavorevoli.

Sintomi del binge eating.

▪️ Abbuffate di cibo ripetute (una volta alla settimana per tre mesi) effettuate in solitudine e ingestione compulsiva di grandi quantità di alimenti in pochissimo tempo.

▪️ Perdita di controllo e mangiare a prescindere dalla fame, con l’impossibilità di riuscire a seguire diete ipocaloriche.

▪️ Malessere fisico e psicologico, con forte senso di frustrazione dopo aver mangiato così tanto a causa anche di mancanza di comportamenti compensatori.

▪️ Riduzione dell’autostima e disapprovazione e disgusto verso se stessi e la propria fisicità con sintomi depressivi.

Come curare il disturbo?
Il paziente deve essere seguito per ottenere risultati duraturi nel tempo: a partire dal medico di base, dal nutrizionista fino allo psicologo. L’approccio multidisciplinare è utile e va ad integrarsi ad un trattamento farmacologico con antidepressivi o medicinali che riducano il senso di fame.

Altre tecniche veloci e semplici da usare quotidianamente:

1. Chiedere a un membro della famiglia di sorvegliarlo, così da fermarlo quando avrà desiderio di mangiare.

2. Bere acqua quando ha voglia di mangiare per calmare l’appetito.

3. Parlare con chi soffriva di questa Dipendenza ma si è curato.

4. Scrivere un diario alimentare in cui annotare anche pensieri ed emozioni.

5. Meditare su quanti giorni può resistere senza mangiare cibo spazzatura (junk food).

Superato il primo step di due settimane, si procede al successivo di due mesi e se anche questo sarà superato, probabilmente la Dipendenza sarà scomparsa!

Consigli furbi ulteriori

▪️ Non tenere in casa cose golose e caloriche, o mangiare ogni tanto una sola caramella senza zucchero e fare pasti un po’ più abbondanti.

▪️ Mantenersi occupati con altre attività.

▪️ Pianificare in anticipo tutto il menù del giorno.

Parlo di questo disturbo nel libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti

Beatrice