Una delle domande che la gente che approccia al public speaking si pone è dove mettere le mani quando parla.
Molti si muovono in maniera impacciata, a volte scoordinata, alcuni gesticolano troppo, altri restano fermi, bloccati.
Mentre è fondamentale muoversi in modo naturale, evitando movimenti che possano distrarre coloro che ascoltano
Come tenere le mani?
Lungo il corpo, a meno che non si debba tenere un microfono o una cartellina.
Se avere in mano una penna, ti fa stare bene, tienila pure, ma non giocarci.
Nel parlare assumeranno la posizione più comoda e naturale, in base alle parole dette.
Gesti da evitare. Quando le mani:
- sono sui fianchi, dimostri arroganza.
- sono davanti al petto con le dita unite a formare un triangolo, credi di essere più colto degli altri.
- toccano il collo o grattano la testa, sei in tensione.
- si stringono a pugno, provi nervosismo o rabbia.
- sono verso il naso, esprimono paura.
Inoltre non giocare con i tuoi accessori e gioielli, o con la cravatta.
Le Espressioni del Viso?
Il volto degli ascoltatori rappresenta un utile strumento per capire se essi gradiscono ciò che viene detto.
Sebbene la regola sia quella di guardare gli astanti negli occhi, così da trasmettere reale interesse e sincerità, specie se non si è conquistata la giusta sicurezza, può risultare scomodo.
In tal caso consiglio di prendere tre punti ipotetici a destra, al centro e a sinistra della sala, oltre il pubblico, in modo da non dover incrociare per forza lo sguardo di qualcuno.
Una volta acquisita esperienza, guardare negli occhi chi si ha davanti è un modo che viene percepito come sicurezza, iniziando dalle file davanti ed allontanando piano piano lo sguardo verso quelle centrali e finali.
L’importanza dello sguardo.
Se è interrogativo, da più carica emotiva a quello che dici, serve da rinforzo.
Se è intenso ha un effetto persuasivo, serve a incentivare la conversazione.
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