“La differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita, mentre le addictions la impoveriscono”. (Griffith – 2005)
Tutti conosciamo la gioia di scoprire un nuovo hobby, un’attività che ci appassiona e riempie il nostro tempo libero, dal momento che l’entusiasmo è un motore potente che porta energia e soddisfazione nella nostra vita.
Ma cosa succede quando questa passione attraversa un confine invisibile, trasformandosi in qualcosa di più oscuro e coercitivo?
La linea che separa un sano entusiasmo da una dipendenza comportamentale è sottile, però le differenze sono profonde e cruciali per il benessere psicofisico.
Cos’è il sano entusiasmo?
È un coinvolgimento profondo e positivo in un’attività, caratterizzato da scelta, controllo e flessibilità. Quando siamo genuinamente entusiasti, l’attività in questione arricchisce la nostra vita, senza sottrarre valore ad altri ambiti fondamentali come le relazioni, il lavoro o la salute.
Le caratteristiche principali includono:
▪️ Controllo e scelta. L’individuo sceglie liberamente quando e come dedicarsi all’attività. Può interromperla senza provare un disagio significativo e integrarla armoniosamente nella sua routine.
▪️ Equilibrio. La passione è una parte importante della vita, ma non la totalità. La persona continua a coltivare interessi diversi, a mantenere relazioni sociali e a onorare le proprie responsabilità.
▪️ Emozioni Positive. L’attività genera gioia, soddisfazione e un senso di realizzazione. Il benessere che ne deriva è stabile e duraturo.
▪️Integrazione Sociale. Spesso, un hobby o una passione favoriscono la socializzazione, creando legami con persone che condividono lo stesso interesse.
Quando l’abitudine diventa una gabbia?
La dipendenza comportamentale è una condizione patologica definita da un bisogno compulsivo di mettere in atto un determinato comportamento, nonostante le evidenti conseguenze negative. Anche quando non implica l’uso di sostanze, a livello neurobiologico attiva gli stessi circuiti cerebrali della ricompensa (dopamina), creando un ciclo di craving, gratificazione temporanea e perdita di controllo, molto simile a quello delle tossicodipendenze.
Il Prof. Mark Griffiths, uno dei massimi esperti del settore, ha identificato sei componenti chiave che definiscono una dipendenza comportamentale:
▪️ Salience. L’attività diventa la cosa più importante nella vita della persona, dominandone i pensieri, i sentimenti e i comportamenti, anche quando non la sta praticando.
▪️ Mood Modification. L’attività viene usata come una strategia per regolare le emozioni, ovvero per provare euforia o, più comunemente, per fuggire da stati d’animo negativi come ansia, noia o depressione.
▪️ Tolerance. È necessario aumentare la “dose” del comportamento per ottenere lo stesso effetto di gratificazione iniziale.
▪️ Withdrawal. Quando si è impossibilitati a praticare l’attività, si manifestano sintomi psicofisici negativi come irritabilità, ansia, irrequietezza o umore depresso.
▪️ Conflict. Il comportamento entra in conflitto con altri ambiti vitali, causando problemi interpersonali (con partner, famiglia, amici), professionali (sul lavoro o a scuola) e personali (trascuratezza della salute e di altri interessi).
▪️ Relapse. Tendenza a ricadere nel modello comportamentale compulsivo anche dopo periodi di astinenza o controllo.
La differenza fondamentale sta nella perdita di controllo e nell’impatto negativo. Nella dipendenza, non si sceglie più liberamente: si è spinti da un bisogno irrefrenabile che danneggia la propria vita.
Quando chiedere aiuto?
Riconoscere di aver superato il confine non è facile, spesso a causa della vergogna o della negazione. È fondamentale porsi una domanda onesta: “Questa attività sta aggiungendo o togliendo valore alla mia vita?”.
Se un comportamento causa sofferenza, isolamento, menzogne per nasconderlo e un deterioramento della qualità della vita, è il momento di considerare un aiuto professionale. Psicologi e psicoterapeuti specializzati in dipendenze possono offrire strumenti efficaci, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale
E per conoscere nello specifico le molte dipendenze esistenti, non perdere il libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”







