La dopamina, la conosciamo bene. È quella molecola che ci fa sentire bene, che ci spinge a cercare il piacere e la ricompensa. Ma attenzione, perché allo stesso momento, questa “amica” del cervello può trasformarsi in una nemica insidiosa se non impariamo a gestirne il potere.
La dopamina è una specie di messaggero chimico che viaggia nel cervello ed ha il compito di trasmettere segnali di piacere e soddisfazione: ci fa sentire felici quando mangiamo il piatto preferito, quando vinciamo una partita, quando riceviamo un complimento.
Il problema è che il nostro cervello si abitua a ricevere sempre più dopamina, diventando meno sensibile agli stimoli, come se fossimo dipendenti da una droga. Un meccanismo, nel tempo, può portare ad una vera e propria “sovrastimolazione”, fonte di stress, ansia e, ovviamente, dipendenza.
Una delle trappole più insidiose del mondo moderno è lo scrolling infinito dei social, è come se il dito si muovesse da solo, alla ricerca di qualcosa di nuovo e interessante ed il cervello è gratificato dall’aspettativa di trovare contenuti sempre più stimolanti: questa abitudine, apparentemente innocua, può diventare una vera e propria ossessione, rubando tempo alle attività importanti, compromettendo le relazioni sociali e persino mettendo a rischio la vostra sicurezza personale.
Siete “smombie” se camminate per strada con lo sguardo fisso sul telefono senza prestare attenzione a quello che vi circonda.
Esercitate il “phubbing” quando indugiate in quel gesto maleducato di ignorare le persone che vi circondano preferendo la compagnia dello smartphone.
Soffrite di “FOMO” se avete l’ansia di perdere qualcosa di importante che si sta svolgendo nel mondo virtuale.
Liberarsi da una dipendenza non è mai semplice, ma una volta individuati gli obiettivi, dovete prepararvi a liberare l’ambiente dalle “tentazioni”: disinstallate le app e pianificate altro.
Leggete un libro, andate in palestra, fate una passeggiata nella natura o parlate con i vostri amici reali.
Stabilite orari precisi per utilizzare i social e rispettateli, scaricate app per monitorare il tempo trascorso online, istituite delle fasce orarie di “digiuno digitale”.
Il “reset” del cervello non avviene dall’oggi al domani: serve almeno una settimana.
Liberandovi dalla dipendenza dal web, potrete riscoprire il piacere delle relazioni umane, la bellezza di ciò che avete trascurato, senza paura di “staccare la spina”, il mondo reale vi aspetta e ne parlo anche nel libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”