La timidezza è “l’incapacità di rispondere in modo adeguato alle situazioni sociali: in particolare, le persone timide hanno difficoltà ad incontrare altre persone ed avviare una conversazione con loro, a creare amicizie ed innamorarsi” (Henderson, Zimbardo, Carducci, 2010).

La timidezza indica dunque una delle paure più invalidanti nell’ipotesi di affrontare un pubblico in situazioni specifiche.

Non solo, a volte determina una sensazione di disagio anche nelle relazioni interpersonali.

Etimologicamente deriva dal latino timidus e come scrivo nel mio libro “Fabbrica della Comunicazione. Il Linguaggio dei Media” nella parte in cui mi occupo di Public Speaking, ci sono rimedi efficacissimi per combattere la timidezza.

Spesso, durante il mio lavoro di conduttrice radiofonica e televisiva, mi sono sentita rivolgere domande come queste

“Come fai ad essere così sicura?”

“Come riesci ad essere così disinvolta sul palco? Non ci riuscirei mai!”

Sebbene la timidezza non sia mai stata un problema, ricordo che molti anni fa, prima di salire sul palco per una presentazione o in occasione di uno spettacolo, avevo un po’ di apprensione, temendo di non ricordare quello che avessi da dire.

Devo dire che questo mestiere è sempre stato parte di me.

Da bambina cantavo davanti allo specchio ed ho iniziato a calcare i palcoscenici dei teatri già adolescente, pertanto ho ben presente quello che è l’atteggiamento di molti che, dietro le quinte, aspettano di potersi esibire.

Quando stanno per rapportarsi con una platea, molti accusano una serie di malesseri tipici come ansia, mani sudate, gambe molli, tremori, brividi, voce stridula, inibizione, assenza di concentrazione.

E la paura di parlare in pubblico è tra le più temute.

Come risolvere? Contattami!

Se vuoi apprendere competenze comunicative rivolgiti a chi lo fa per mestiere da molti anni.

Beatrice