Nonostante gli enormi vantaggi dell’uso dei cellulari, emergono segnali preoccupanti riguardo a un uso improprio e problematico che può manifestarsi come una forma di dipendenza comportamentale.

Capita sempre più frequentemente di vedere bambini intrattenuti sui passeggini con uno telefonino in mano, mentre i genitori ammettono che è l’unico modo per gestirli nei momenti di crisi o di pianto.

L’uso dei dispositivi mobili fuori casa è diventato pratica comune, per adulti e bambini.
Una tendenza che, tuttavia, preoccupa gli esperti. Ricerche dimostrano infatti che il loro uso eccessivo sia in grado di compromettere lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei più piccoli.

I genitori – che spesso per comodità – hanno l’urgenza di calmare i propri figli, adottano questa strategia, anziché insegnare loro il modo corretto di gestire le proprie emozioni e la capacità di regolarle.
Queste, nei bambini in particolare, si manifestano spesso in modo intenso e sono accompagnate da comportamenti (quali pianto o urla) che possono mettere in difficoltà i genitori.

Ecco che, in queste situazioni, grazie al cellulare, il bambino si distrae e pone fine allo stato disturbante.

Il problema nasce semmai quando lo smartphone diventa l’unica possibilità di controllo delle reazioni dell’infante, poiché il rischio è quello di mettere in atto un’associazione disfunzionale tra l’uso del cellulare e la regolazione delle emozioni.

In poche parole, i genitori stanno insegnando ai loro figli a cercare distrazioni esterne, invece di affrontare le proprie emozioni, cosa che, con l’andare degli anni, può portare i ragazzini a problematiche emotive e comportamentali.

Altro problema non trascurabile: l’uso continuativo del digitale determina un calo di attenzione nei confronti di coloro che sono fisicamente presenti, anche verso i genitori stessi.

I preadolescenti sono i più inclini a sviluppare abitudini scorrette, a causa della loro limitata capacità di autoregolazione e del controllo, per via dell’età. La corsa alla gratificazione ricevuta dai pari attiva la dopamina e stimola la coazione a ripetere, aumentando il rischio di sviluppare una dipendenza.

Esperti consigliano l’uso del telefonino non prima dei 14 anni, anche se poi sarà comunque auspicabile stabilire regole chiare.

La protezione dei figli richiede formazione individuale, educazione alla consapevolezza attraverso un dialogo aperto sulle emozioni sperimentate in Rete; richiede equilibrio tra la vita online e offline e, soprattutto, rispetto e valorizzazione delle relazioni de visu.

Per ulteriori specifiche ed approfondimenti, consiglio il libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.

Beatrice