Come ho scritto nel libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti” da quando il web è parte integrante della nostra vita, molti comportamenti virtuali si trasformano, diventando oggetto di Dipendenza.
Tra le molte di cui parlo, un aspetto preoccupante è dato dalle relazioni virtuali in chat.
È questo un fenomeno crescente che si sostanzia di comunicazione on line e si caratterizza per il bisogno – sempre più pressante – dell’individuo di stringere legami (d’amicizia o sentimentali), utilizzando gli strumenti del web (mail o chat), fino a compromettere il mantenimento dei rapporti concreti e reali.
I rapporti che nascono nel web si arginano, perché chi ne è coinvolto non vuole scoprirsi, cercando di mantenere l’immagine idealizzata di sé e di un rapporto che, seppure fittizio, risponde ai propri bisogni o desideri affettivi.
Ma cosa spinge la gente a cercare storie sul web?
Sicuramente un senso tutto individuale di solitudine, accentuato dalla necessità di relazionarsi con qualcuno che non sia giudicante o critico, in un posto che sia una bolla fuori dal mondo, in cui la fantasia è obbligatoria.
In questi contesti, l’individuo è spinto dalla possibilità di dare un’immagine diversa da quella reale, tale da suscitare l’interesse da parte dell’altra persona.
Nelle chat si utilizza un nickname (nomignolo), che consenta di mantenere l’anonimato, dando al soggetto la possibilità nascondersi, senza sperimentare l’ansia sociale o il timore del giudizio altrui.
Quali sono i rischi?
Nel creare relazioni in chat, si dà vita ad una molteplicità di situazioni a cui l’individuo non riesce più a rinunciare, cercando continuamente la possibilità di connettersi per controllare messaggi ed input di una o alcune persone in particolare.
Quali sono gli aspetti clinici della Dipendenza?
Riguardano la modalità di relazionarsi in Rete e l’incapacità di allontanarsene.
Si parla di Dipendenza quando l’individuo ha tentato più volte e senza successo a controllare, ridurre o interrompere questa modalità.
La buona notizia è che se stare sui social produce effetti negativi sull’umore, basta una settimana di sospensione per stare meglio!